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NEWS 05-07
Notizie ed avvenimenti di luglio 2005
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Per segnalazioni e commenti: venezia @ archeosub.it, per informazioni info@archeosub.it
MOTTA DEI CUNICCI (Laguna Nord): Scoperto uno scheletro nella tipica forma della sepoltura (23.07.05)
Uno scheletro, con gli arti superiori ancora composti nella tipica posizione della sepoltura, sono stati trovati nei pressi della Motta dei Cunicci, nella palude della Centrega a Burano.
Da un primo superficiale accertamento i pietosi resti risalirebbero a decine e decine di anni fa: secondo gli inquirenti potrebbero appartenere a un defunto sepolto in epoca remote in una delle isole vicine al luogo del ritrovamento. Lo scheletro era stato individuata dai carabinieri di Burano la sera di giovedì: era semi-sommerso dall'acqua della laguna e si trovava in prossimità di una barena.
Su disposizione del magistrato di turno Francesco Saverio Pavone, le ossa sono state trasportate all'Istituto di medicina legale dove verranno sottoposte a tutti gli accertamenti del casa. Bisognerà perciò attendere qualche giorno prima di poterle datare e capire quali sono state le cause all'origine della morte, se violente oppure no. Nessuna ipotesi viene esclusa, nemmeno che si tratti della scheletro di qualcuno portato lì e ucciso, magari con una vera e propria esecuzione, durante la guerra.
Proprio perché a un primo sommario controlla le ossa sembrano vecchie di decine di anni, gli investigatori tendono ad accantonare la possibilità che appartengono alle due giovani buranelle scomparse nell'ottobre del 1991 da Cà Savio e mai più ritrovate.
(Fonte: Il Gazzettino)
Nota a margine: un tempo non erano rari i ritrovamenti di tali scheletri. Il sottoscritto in gioventù, anni sessanta, ne ha trovati numerosi, adagiati sul fondo della laguna più o meno nella zona di questo ritrovamento, nella bassa marea erano coperto da un velo d'acqua ed erano completi anche di teschio. Sono sempre stati lasciati in situ. Allora i vecchi del luogo parlavano con naturalezza, ma con un certo mistero e paura di tombe antiche e di antichi abitati poi ricoperti dall'acqua, distribuiti attorno alle aree di Motta San Lorenzo, isola di Santa Cristina e, appunto, Motta dei Cunicci (A. Rosso)
www.archeosub.it
AGRIGENTO: Riprendono i lavori sui relitti di Bottazza e Maddalusa (21 luglio 2005)
Sono riprese le ricerche subacquee nelle acque di San Leone (Agrigento) ad opera della Soprintendenza del Mare, diretta dal Dr. Sebastiano Tusa, che interviene con i propri tecnici subacquei coordinati dall'ing. Gaetano Lino, dirigente del Servizio Progettazione, Rilievo e Documentazione con la collaborazione del Gruppo Operativo Subacqueo della Lega Navale Italiana Sezione di Agrigento e P.E. che mettendo a disposizione mezzi nautici, attrezzi e uomini ha reso possibile la missione, così come la Guardia di Finanza che è intervenuta con uomini del Nucleo Subacqueo e mezzi navali.
La prima missione si sta compiendo sullo scoglio "Bottazza", una secca a pelo d'acqua che dista circa un 1 miglio dalla costa, ricca di reperti poiché nell'antichità è stata causa di molti naufragi.
Le indagini che sono iniziate da lunedì mirano a far conoscere i resti delle navi, seppur con grande difficoltà per le acque torbide che hanno però salvaguardato in parte i reperti.
Si procederà con la mappatura dei reperti in situ, mediante una ricerca sistematica operata con reticoli materializzati sul fondo.
Si recupereranno i reperti di piccole dimensioni poiché in pericolo di trafugamento, si lascerà sul fondo quello che non è asportabile per musealizzare in situ i reperti che potranno essere fruibili dai subacquei.
Bombardella del relitto della Bottazza
Resteranno nei nostri fondali cannoni, ancore, parti lignee e le parti metalliche di grandi dimensioni.
Saranno recuperati: bombardelle, palle di cannoni e se ci sono parti di arredo della nave. Le operazioni che si stanno svolgendo riguardano i resti di una nave armata che probabilmente trasportava un carico di zolfo dalla vicina solfatara di Montegrande.
Si esamineranno alcuni frammenti di zolfo che fanno parte del carico. Gli elementi che caratterizzano i reperti saranno oggetto di ricerca del servizio antropologico della Soprintendenza del Mare diretto dalla Dr.ssa Emanuela Palmisano.
Contemporaneamente i subacquei si occuperanno della protezione del reperto rinvenuto a poche centinaia di metri dall'antico porto di Akragas in contrada "Maddalusa" ad una profondità di 7 metri costituito da 1 cannone probabilmente in bronzo reso unico e di grande interesse per la presenza dell'affusto ligneo completo di ruote per lo spostamento.
La protezione è resa necessaria dal fatto che la parte lignea è scoperta e quindi facilmente attaccabile dalla "teredo navalis" e anche dalle azioni meccaniche dovute alle mareggiate e alle reti a strascico.
Il reperto verrà protetto con sacchi di sabbia, fango e teli. Si sta valutando, comunque, l'ipotesi di un recupero che è oltremodo difficoltoso e che comporterebbe una conservazione in acqua con sali quaternari in attesa del finanziamento necessario per il restauro della parte lignea.
(fonte: G.O.S. (Gruppo Operativo Subacqueo) Lega Navale Italiana, Sezione di Agrigento e P.E. - Comunicato Stampa)
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SANTA SEVERA (RM): Riapre il Museo a Santa Severa (11.07.2005)
Ha riaperto i battenti il Museo Civico di Santa Marinella, istituito nel 1993, recentemente ampliato e rinnovato.
Il museo è dedicato all'archeologia subacquea, al tema del mare e della navigazione antica ed illustra, tramite reperti originali e modelli ricostruttivi, alcuni aspetti particolari della vita degli antichi "sul mare e per il mare".
Il museo si trova nella stupenda cornice del Castello di Santa Severa, sorto nel medioevo nel luogo dell'antico insediamento di Pyrgi, famoso scalo portuale aperto ai traffici del Mediterraneo, controllato dalla città etrusca di Caere, attuale Cerveteri.
Dal Centro Visite del museo si accede all'itinerario di "Pyrgi e il Castello di Santa Severa", un percorso per scoprire la storia di uno dei più antichi porti del Tirreno, importante luogo di culto, città etrusca, fortezza romana, castello e borgo medievale.
Un viaggio a ritroso nel tempo di oltre quattromila anni, in un ambiente litoraneo di grande suggestione.
Le altre sezioni del museo sono dedicate alla navigazione dei Fenici, degli Etruschi, dei Romani e contengono, tra l'altro, i modelli del naviglio antico, una copia a grandezza naturale di una stiva di una oneraria romana, nonché ricostruzioni funzionanti di strumenti di bordo di epoca romana, come una pompa di sentina.
Il museo è fornito di laboratori didattici, di una videtoteca e di una biblioteca di circa 400 volumi, con testi riguardanti la storia, la topografia e l'archeologia del territorio cerite - tolfetano - braccianese, l'archeologia subacquea e navale.
Al museo fanno capo i servizi di visita guidata, i laboratori di archeologia sperimentale, i campi scuola, le visite ai resti sommersi di Pyrgi, tramite immersione guidata o con la barca a fondo trasparente.
Il Museo ospita la sede dell'Associazione Intercomunale per il Progetto del Sistema Cerite, il Centro Studi Marittimi, che si occupa del progetto di ricerca archeologica subacquea " Pyrgi sommersa ", il Gruppo Archeologico del Territorio Cerite, i servizi didattici e culturali promossi dalla Società Archeodromo.
Per ogni ulteriore informazione, è possibile visitare il sito internet del museo: www.museosantasevera. org.
(fonte: Prof. Giuseppe Fort - Centro Studi Marittimi - Museo Civico di Santa Marinella.)
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