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NEWS 04-09

Notizie ed avvenimenti di settembre 2004

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VERONA: una nuova Soprintendenze dei Beni storico artistici e demo etno antropologici (29.09.2004)

Il ministro per i Beni e le attività culturali ha istituito le nuove Soprintendenze dei Beni storico artistici e demo etno antropologici di Lecce, Lucca e di Verona.

La sede di Verona si aggiunge alla Soprintendenza per i beni architettonici e ambientali e avrà giurisdizione anche per le province di Rovigo e di Vicenza.

Si occuperà di salvaguardare il paesaggio e il patrimonio storico, artistico e antropologico del territorio.

(Fonte: Corriere del Veneto Edizione di Padova e Rovigo)

 

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   CAVALLINO-TREPORTI (VE): in spiaggia un pezzo di vecchia bomba (29.09.2004)

Attenzione!

Ritrovata in spiaggia, davanti a Cà Savio una spoletta di bomba probabilmente spiaggiata dalle ultime mareggiate.

Poiché in passato sono stati effettuati altri ritrovamenti analoghi, anche nelle acque antistanti al litorale, si invita a fare attenzione nelle immersioni in zona.

(Fonte: Il Gazzettino)

 

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  VENEZIA: ritorna a Venezia un antico "pupparino" restaurato in inghilterra (24.09.2004)

Un "pupparino" da regata, imbarcazione veneziana utilizzata nelle gare remiere varato più di settant'anni fa presso lo squero di Ognissanti dei Tramontin e appartenente negli anni trenta alla dotazione del Comune di Venezia, è ritornato quasi nuovo grazie ad Tim Williams, un socio del club di voga London City Barge con la passione del restauro di barche, auto e aerei d'epoca.

Tim Williams, che viene abitualmente a Venezia per fare la Vogalonga con la Querini, aveva visto al Magazzini del Sale il puppamo rosso e l'aveva richiesta. La barca di proprietà dell'associazione Arzanà era stata quindi affidata all'inglese che l'ha trasportata in Inghilterra, l'ha restaurata e l'ha, quindi, riconsegnata a Venezia, con una semplice cerimonia proprio nello squero dei Tramontin.

Questa barca ha una caratteristica che la rende unica, ha infatti una linea diversa dai pupparini da regata di oggi, più bassa e più solida.

Sempre secondo Giovanni Caniato, uno dei soci fondatori dell'Arzanà, non si è ancora riusciti a risalire con sicurezza al maestro d'ascia che l'ha costruita, ma con ogni probabilità è opera dei Casal di Ognissanti.

Il restauro ha conservato tutta l'opera viva, mentre l'opera morta è stata totalmente rifatta.

(Fonte: Il Gazzettino)

 

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VENEZIA: progetto "Mercure" - presto in restauro i cannoni recuperati (22.09.2004)

Sono stati installati all'Arsenale di Venezia, all'interno dell'edificio destinato a divenire un laboratorio per il restauro dei reperti archeologici provenienti dall'acqua, alcuni vasconi in vetroresina che dovranno inizialmente ospitare le carronate di ferro recuperate nel corso della campagna di scavo del 2004.

L'operazione è stata possibile grazie all'intervento dei Vigili del Fuoco di Belluno e Mestre e della Marina Militare.

Il coordinamento è stato effettuato dal Dipartimento di Scienze dell'Antichità e del Vicino Oriente dell'Università Ca' Foscari e dall'ufficio NAUSICAA della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto.

 

 

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SIRACUSA: Recuperato in mare uno scandaglio greco-romano (22.09.2004 a)

I sub dell'associazione Trireme hanno individuato, recuperato e consegnato alla Soprintendenza un antico scandaglio di piombo che pesa circa venti chilogrammi e si presenta a forma di campana.

E' stato trovato nel corso delle ricerche sottomarine a circa undici metri di profondità, al largo del porto piccolo, nell'alveo dell'antico fiume Syraco che scendeva lungo l'attuale viale Cadorna.

L'oggetto, di fattura greca o romana, potrebbe risalire anche al quarto secolo a. C. ma non vi è una datazione della Soprintendenza.

Una particolarità sta nella doppia funzione per cui sembra costruito: misurare la profondità e nello stesso tempo carotare il fondale.

Infatti, la parte interna scampanata è munita di due lamine che permettevano di trattenere una porzione del sedimento marino su cui veniva a contatto e presenta delle tacche e dei fori passanti che lasciano pensare anche ad una maggiore complessità.

(Fonte: La Sicilia ed. Siracusa)

 

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 LIGNANO SABBIADORO (UD): Campagna di scavo sul relitto del Mercure (Punta Tagliamento) (20.09.2004)

Nell'agosto 2004, il Dipartimento di Scienze dell'Antichità e del Vicino Oriente, assieme alla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto (NAUSICAA), ha condotto uno scavo archeologico sottomarino sul relitto del Mercure, sito localizzato a sette miglia da Punta Tagliamento e a m 18 di profondità.

L'operazione è stata possibile grazie ad un finanziamento della Città di Lignano Sabbiadoro e ad una sovvenzione della Fondazione Venezia (Bando Beni Culturali) nonché grazie alla collaborazione dei Nuclei Sommozzatori dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri di Trieste.

Si è trattata di una delle primissime esperienze di ricerca nel campo dell'archeologia navale per un ateneo italiano e di una rara occasione di formazione pratica nel settore per alcuni studenti con brevetto subacqueo avanzato.

Il Mercure è un brick (un due alberi, ad un ponte) francese affondato, il 22 febbraio 1812, da una flotta inglese, nel corso della Battaglia di Grado. La flotta francese, composta da tre brick di scorta al vascello da 74 cannoni Rivoli, da poco varato in Arsenale, si era infatti avventurata fuori del porto di Malamocco nella notte del 21 febbraio. Il vascello Victorius e il brick Weasel, che l'attendevano al varco, si misero in caccia. Intorno alle 3 del mattino il Mercure venne raggiunto e, dopo soli 40 minuti di cannoneggiamento, saltò in aria. Poche ore dopo, il Rivoli dovette arrendersi e venne inglobato nelle forze inglesi. Fu questo un episodio cruento - morirono infatti circa 400 marinai - e tragico per Napoleone, in quanto dovette abbandonare ogni speranza di contrastare la supremazia inglese sull'Adriatico.

La scoperta del relitto si deve ad un peschereccio che nel 2001 "pescò" accidentalmente una "carronata" ossia uno dei 16 pezzi di artiglieria a canna corta con cui era armato il Mercure. Data e nome dell'ingegnere costruttore della nave, presenti sulla culatta, permisero di identificare i resti.

Nel 2001, NAUSICAA, con la direzioni di chi scrive, organizzò una prima campagna di estrema urgenza che permise di rintracciare il relitto e di identificare altre carronate sparse su una vasta area del fondale.

Con la campagna di quest'anno si è continuato lo scavo sul nucleo centrale del relitto eseguendo anche una documentazione fotogrammetrica. Inoltre, grazie alla collaborazione dell'impresa La Dragaggi di Chioggia, della Capitaneria di Porto e della Marina Militare (Museo Navale) di Venezia, è stato possibile recuperare tre delle otto carronate note che sono state portate all'Arsenale in attesa di restauro.

Nel corso della prospezioni della vastissima zona di naufragio (circa m 150 x 50), è stata scoperta un'area costituita da pani di ghisa della zavorra perduti dalla nave.

Il nucleo centrale del relitto quest'anno ha rivelato delle sorprese interessanti. Il cumulo di pani di zavorra concrezionati con palle di cannone ed altri oggetti, documentato nel 2001, ha lasciato il posto nello scavo, spintosi più a nord, a numerosi oggetti tra cui munizioni per colpi a raffica e varie pulegge di manovre.

In quest'area, è emerso anche un tratto di fiancata dello scafo. La carena è rivestita da una lamina di rame inchiodata caratteristica protezione delle navi dell'epoca. Le condizioni di giacitura del relitto fanno ben sperare in una buona conservazione dell'opera viva dello scafo.

 

L'equipe di scavo era così composta:

C. Beltrame, docente di archeologia marittima e direttore della missione;

S. Caressa, titolare dell'impresa incaricata di fornire le attrezzature e direttore tecnico;

D. Gaddi, archeologo collaboratore del Dipartimento S.A.V.O., vice direttore della missione;

F. Dossola, sommozzatore di NAUSICAA e vice direttore tecnico;

T. Lanave, studentessa di archeologia presso l'Università Ca' Foscari;

S. Moschella, studente di archeologia presso l'Università Ca' Foscari;

A. Canalini, studente di archeologia presso l'Università Ca' Foscari;

E. Ferlizza, studentessa di archeologia presso l'Università della Tuscia.

Hanno preso parte saltuariamente alla campagna anche i geologi E. Gordini e A. Rosso (quest'ultimo in veste di geologo della missione) ed il fotografo professionista G. Merighi.

Il lavoro è stato eseguito per mezzo di un'imbarcazione di m 10 ("Castorino 2") e di una barca appoggio.

Per la prossima estate la Città di Lignano ha in programma una mostra sul relitto mentre chi scrive punterà anche al proseguimento dello scavo sia per finalità di ricerca sia per garantire agli studenti interessati all'archeologia marittima un'opportunità unica di formazione.

La notevole attenzione prestata dai mass media all'iniziativa, sia stampa locale sia RAI regionale e prossimamente nazionale, si spera possa invogliare eventuali privati a finanziare un'attività che difficilmente può contare solo sulle risorse pubbliche.

Carlo Beltrame

 

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NAPOLI: La biblioteca del Mare (21.07.2004 b)  

Serve consultare qualche testo sull'arte della guerra per mare, sulla storia del diritto di navigazione, o interessa la storia della vela, delle olimpiadi, degli sport del mare?

Lo si può trovare fra gli oltre cinquemila volumi del Centro studi tradizioni nautiche della Lega navale italiana, sezione di Napoli, al centro di Napoli,.

Una biblioteca del mare sorta quasi per caso nel 1998 e poi sviluppatasi rapidamente fino a diventare un monumento alla cultura marinara.

Un'iniziativa che si fonda soprattutto sulle donazioni. E la prima, determinante fu di Carlo Rolandi, ex presidente della Federvela, uno dei padri storici della vela napoletana che ha donato al Centro gran parte della sua biblioteca, a cominciare dai rapporti Coni sulle varie olimpiadi dal 1948 ad oggi.

Ci sono collezioni di riviste del mare di trentaquattro testate, numerosi testi antichi, anche dell'800, alcuni in inglese, francese, tedesco, persino in giapponese.

Ma oltre ai libri, il Cstn custodisce anche materiale fotografico, filmati, modellini navali e un mini-museo di coralli e conchiglie.

(FONTE: Il Mattino)

 

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  TRAPANI: il Satiro in Giappone - accordo anche sui diritti d'immagine (21.09.2004 a)  

La statua rappresenterà la Sicilia alla mostra di Aichi, in Giappone dal 25 marzo al 25 settembre 2005 e prima passerà al museo di Tokyo per tre settimane. In questa occasione è prevista la visita dell'imperatore Akihito

E' stata firmata la convenzione per l'utilizzo temporaneo dei diritti d'immagine per il periodo necessario alla mostra. La statua andrà via da Mazara nel prossimo mese di gennaio.

L'accordo prevede anche che il commissariato di governo realizzi, ad opera della Soprintendenza dei beni culturali ed ambientali di Trapani, una mostra di reperti archeologici nel museo del satiro che verrà aperta al pubblico durante il periodo di assenza della statua.

Inoltre, il commissariato, predisporrà, gratuitamente, per tutta la durata dell'Expo uno spazio all'interno del padiglione Italia dedicato alla Sicilia.

Sempre nel contesto dell'accordo stipulato, è previsto che nel prossimo mese di gennaio, nel museo di Toyota City, verranno esposte le tre "teste" di Pantelleria.

Intanto a Mazara, il museo del satiro viene quotidianamente visitato da centinaia di visitatori grazie anche all'apertura pomeridiana fino alle ore 19, anche nella giornate festive.

Ad un anno dall'arrivo della statua, cioè dal 12 luglio dello scorso anno sono stati staccati oltre 200 mila biglietti d'ingresso.

(Fonte: il Giornale di Sicilia ed Trapani)

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ISOLA D'ELBA: in libreria un volume sul relitto del Polluce e le vicende ad esso legate (15.09.2004)

Perchè non parlare di questo furto archeologico di gran classe?

La documentazione di come avvenuto è completa ed il libro è già in distribuzione.

Sono 316 pagine con fotografie e documenti che ci raccontano del piroscafo della Compagnia Rubattino, affondato nei pressi del Porto Longone, oggi Porto azzurro."L'oro dell'Elba, Operazione Polluce" è edito dalla Magenes Editrice di Milano

Il sito dove leggere informazioni è www.pollucewreck.biz

(Fonte: E. Cappelletti)

 

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NAPOLI: Pubblicato il 4° volume "Tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale subacqueo" a cura di Fabio Maniscalco (13.09.2004)

Tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale subacqueo

Volume n. 4 - a cura di Fabio Maniscalco

Il volume, dedicato alle problematiche di tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale subacqueo, è ripartito in due ampie sezioni: la prima, relativa alla legislazione internazionale ed alle leggi nazionali in materia di protezione del patrimonio culturale subacqueo; la seconda, suddivisa per aree geografiche, in cui sono presentate numerose esperienze pratiche di tutela e gestione del patrimonio culturale subacqueo.

Le prefazioni sono di George F. Bass e di Luigi Serra.

I contributi sono di Adrian Anastasi, George F. Bass, Paulo Fernando Bava de Camargo, Carlo Beltrame, Stefano Benini, Franco Bocchieri, Christopher Brandon, Paolo Caputo, Jacques Collina-Girard, Katerina P. Della Porta, Sarah Dromgoole, Andrej Gaspari, Andrea Gioia, Ian M. Godfrey, David Gregory, Matthew Harpster, Robert L. Hohlfelder, Susan B.M. Langley, Thijs J. Maarleveld, Martijn Manders, Mario Mango Furnari, Fabio Maniscalco, Luigi Marino, Jasen Mesic´, Atilio Nasti, David Nutley, Inger Nyström, Liuba Ognenova-Marinova, John Peter Oleson, Levon Petrosyan, Jelka Pirkovic˙, Hristo Preshlenov, Gianfranco Purpura, Gilson Rambelli, Anna Maria Reggiani, Flávio Rizzi Calippo, Irena Radic´ Rossi, Lorena Salvatelli, Simon Q. Spooner, Paola Sportelli, Felix Ter-Martirosov, Alessandra Toniolo, Roberto Torre, Attila J. Tóth, Elisa Trani, Sebastiano Tusa, Mónica Patricia Valentini, Robert Veccella, Christer Westerdahl.

IV numero della collana monografica "Mediterraneum" realizzata in collaborazione tra la Facoltà di Studi Arabo-Islamici e del Mediterraneo, dell'Università degli Studi di Napoli L'Orientale, e l'Osservatorio Permanente per la Protezione dei Beni Culturali in Area di Crisi dell'I.S.Fo.R.M.

Per ulteriori informazioni: tel./fax (0039)0815630121 - 3473511501 - e-mail: massaeditore@libero.it &endash; osservatoriobc@tin.it

web page: http://web.tiscali.it/mediterraneum_isform

(Fonte: I.S.Fo.R.M. comunicato stampa)

 

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NAPOLI: sollevate due delle tre barche romane trovate nei cantieri della Metropolitana (8.09.2004)

Dopo duemila anni sono state liberate due delle tre imbarcazioni riportate in superficie. Saranno trasferite e conservate presso il deposito officina di Piscinola-Secondigliano, dove è stato allestito un capannone climatizzato in attesa della fase di restauro, lo stesso che ospita dallo scorso luglio, la fontana medievale sollevata dal cantiere della stazione di piazza Nicola Amore.

Questa operazione consentirà, dopo due anni di fermo, di ripartire per i lavori della realizzazione della metropolitana.

Il restauro delle navi romane durerà circa cinque anni e ieri, con la rimozione delle imbarcazioni, dal fondo di sabbia e fango che le ha protette per secoli, è iniziata solo una prima fase.

Il primo scafo lungo dodici metri e pesante ventuno tonnellate nel suo guscio di conservazione in vetroresina, a cui seguirà il secondo della lunghezza di 13,50 metri e del peso 25 tonnellate compresa l'intelaiatura di supporto dopo essere stato sollevato da una gru é stato portate via da un trasporto eccezionale alla volta di Piscinola.

L'operazione, delicata, è stata realizzata dalla ditta appaltatrice dei lavori e dalla Soprintendenza archeologica di Napoli e Caserta.

Entro 30 giorni, completate le ultime operazioni di rilievo che interesseranno soprattutto l'analisi delle tracce del dragaggio dell'area portuale effettuata in epoca romana, riprenderanno i lavori per la nuova stazione Municipio della Linea 1 della Metropolitana.

(Fonte: il Giornale di Napoli - CulturalWeb.it)

 

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SCIACCA (AG): Scoperta la struttura di un porto del '500 (1.09.2004)

La struttura perimetrale di un porto con un molo di almeno 300 metri è stata scoperta in fondo al mare tra Sciacca e Licata nei pressi di Torre Verdura.

A fare la scoperta sono stati i sub della sezione della Lega navale di Sciacca. Il porto, secondo alcuni esperti, potrebbe essere stato costruito intorno al '500 quando la zona era rinomata per le piantagioni di canna da zucchero e poi per effetto del bradisismo sarebbe stato sommerso dal mare.

E intanto a Mazara, si lavora perché quanto prima, all'interno dell'ex Tonnara di Torretta Granitola, oltre ai laboratori di biologia marina e al centro per l'oceanografia del Cnr, venga aperto il primo centro di ricerche archeologiche subacquee del Mediterraneo.

Lo ha annunciato a Torretta Granitola, nell'ambito del convegno «L'archeologia marina in Sicilia» promosso dal comune di Campobello di Mazara e dalla Lega Navale, Sebastiano Tusa, direttore della sezione archeologica della Sovrintendenza di Trapani, di cui imminente, peraltro, la nomina, da parte dell'assessorato regionale ai Beni Culturali, a Sovrintendente del Mare.

(Fonte: Gazzetta del Sud)

 

 

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