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NEWS 04-05

Notizie ed avvenimenti di maggio 2004

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ROMA: collegati tra loro Il Tesoro della lingua italiana delle origini, del Cnr e DigitaWeb, il dizionario di italiano on line della Garzanti Linguistica. (20.05.2004)

Un link tra le due opere permette di fare ricerche linguistiche passando dall'antico al moderno. Per scoprire come è cambiata la nostra lingua

Avreste mai immaginato che 'baratro' nell'italiano antico, oltre a voler dire, come oggi, 'precipizio', fosse usato anche nel significato di 'cesto di giunco'? E che probabilmente proprio da questa accezione del termine deriva la parola 'barattolo'?

Scoprire quanto e come si è trasformata nel tempo la lingua che usiamo tutti i giorni è oggi più semplice, grazie all'attivazione in internet del collegamento tra il Tlio, Tesoro della lingua italiana delle origini (http://tlio.ovi.cnr.it/TLIO), che l'istituto del Cnr Ovi, Opera del vocabolario italiano sta redigendo on-line, e il DigitaWeb della Garzanti Linguistica (www.garzantilinguistica.it), il primo dizionario di italiano in rete.

"Attualmente il Vocabolario storico dell'italiano antico contiene 11.500 voci delle circa 45.000 che dovrà registrare una volta completato ed è un lavoro in fieri, consultabile man mano che viene redatto", spiega Pietro Beltrami, direttore dell'Ovi - Cnr di Firenze. "Per ogni voce", prosegue Beltrami, "ciascuno dei due dizionari rimanda con un link  all'altro, consentendo una ricerca linguistica comparata tra presente e passato".

Così, passando da un'opera all'altra si viene a sapere che 'curioso' è per il DigitaWeb una persona desiderosa di sapere, mentre nel Tlio è un individuo 'che pone cura', per esempio alle cose di altri come fossero sue o anche uno 'che si veste con raffinatezza'. Oppure che 'aggiustare', che si usa ora comunemente per dire 'rimettere qualcosa in buono stato' in passato veniva utilizzato raramente e, di solito, con il significato di 'dare la forma, la direzione giusta, uniformare' oppure nel senso di 'porre o porsi accanto, adeguarsi, aggiungere'.

"Avviando questo collegamento", aggiunge il direttore dell'Ovi - Cnr, "si è voluto innanzitutto stimolare lo studio del lessico antico nei non addetti ai lavori, per esempio nei ragazzi che studiano i classici, ma anche facilitare la lettura del vocabolario agli utenti stranieri e favorire il confronto fra la lingua antica e quella moderna".

Per informazioni: Pietro Beltrami tel. 055/452844, cell. 335/6484287, beltrami@ovi.cnr.it

Ufficio stampa Cnr: Rita Bugliosi, tel. 06/49932021, rita.bugliosi@ufficiostampa.cnr.it

Ufficio stampa De Agostini editore: tel. 02 38086497, ufficio.stampa@deagostini.it

(Fonte: ufficio stampa CNR)

 

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FIRENZE: Fad, il bibliotecario virtuale (14.05.2004)

E' il nuovo sistema software progettato dall'Istituto di linguistica computazionale del Cnr di Pisa.

Permette  di consultare volumi  antichi, selezionare brani e prendere appunti direttamente on line. Come un vero e proprio bloc notes virtuale                                                                                               

Fotocopiare manoscritti o libri a stampa antichi? Non si può!

Così si sente rispondere in biblioteca uno studente, al quale non rimane altro che prendere carta e penna e trascrivere il testo offerto alla consultazione su supporto digitale.

Ora però ad aiutarlo c'è Fad, software alleato degli studiosi, che permette di consultare volumi, selezionare brani e prendere appunti direttamente on line, salvandoli poi in un apposito server.

Nato da un lavoro di Andrea Bozzi, ricercatore dell'Ilc, Istituto di linguistica computazionale del Cnr di Pisa, il progetto Fad viene presentato, a Firenze, nel corso della conferenza Fad, fondi e archivi digitali.

Finanziato dal ministero dei Beni e delle attività culturali e coordinato dalla fondazione Primo Conti di Fiesole, il progetto raccoglie una mole considerevole di dati in formato digitale (circa 270.000) e un sistema di moduli software realizzati dalla società Meta che consentono per ora di consultare le raccolte del Gabinetto scientifico letterario G. P. Vieusseux, dell'Istituto Papirologico G. Vitelli, delle fondazioni Conti di Firenze e Rosselli di Torino.

"Grazie al bibliotecario virtuale Fad", spiega Bozzi, "l'utente di questi istituti culturali potrà richiedere on line un prezioso libro, vederne la pagina sul monitor, avendo a disposizione programmi per ingrandire le frasi, selezionare ed evidenziare le parole poco chiare.

La novità", prosegue il ricercatore dell'Ilc-Cnr, "è che per gli appunti userà un bloc notes telematico, posizionato sul margine destro dello schermo, nel quale trascriverà le parole lette sull'immagine del documento, annoterà le trascrizioni con osservazioni e appunti personali".

Non solo. Con questo sistema potrà creare un indice automatico delle parole (completo o di quelle da lui evidenziate) e salvare tutto il suo lavoro su cd, floppy, oppure in una cartella personalizzata direttamente nel server di Fad, permettendo ad altri studiosi, previa autorizzazione, di utilizzare il frutto della sua ricerca.

Il Cnr sta ora lavorando per rendere questo sistema fruibile anche via internet, direttamente da casa.

"Problemi di copyright", aggiunge Andrea Bozzi, "impediscono che l'accesso dalla rete sia completamente libero. Al momento è possibile consultare solo il catalogo bibliografico, mentre la visione dell'immagine digitale del testo e la conseguente possibilità di scaricarla sul proprio computer  sono consentite solo all'interno dell'istituto detentore del bene".

Gli scaffali virtuali sono ricchi di inediti: si va dai documenti delle avanguardie artistico letterarie del primo '900 ai libri dell'Archivio romantico del Vieusseux, per arrivare a manoscritti sugli scavi archeologici nella zona della città di Antinoe in Egitto e agli epistolari dei fratelli antifascisti Carlo e Nello Rosselli.

Per informazioni: Andrea Bozzi,  Ilc - Cnr, tel. 050/3152867, cell. 348/3024719, andrea.bozzi@ilc.cnr.it  

Ufficio stampa Cnr: Sandra Fiore, tel. 06/49933789, sandra.fiore@ufficiostampa.cnr.it

(Fonte: ufficio stampa CNR)

 

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 GENOVA: E' nato "relitti.it &endash; GERS Gruppo Esplorativo Relitti Sommersi" (11.05.2004)

Dopo 4 anni di presenza sul web, relitti.it ha deciso di intraprendere un percorso esplorativo di alcuni relitti sommersi.

GERS, Gruppo Esplorativo Relitti Sommersi, ha insito nel nome lo scopo della sua attività, ossia l'esplorazione dei relitti al fine della loro identificazione.

Tale riconoscimento è il passaggio necessario per la ricostruzione storica degli eventi che hanno portato all'affondamento della mezzo aereonavale.

Come da nostra abitudine un particolare sforzo verrà compiuto al fine di raccogliere tutte quelle informazioni tecniche e costruttive che rappresentano il corretto e doveroso tributo alla nostra storia ed agli uomini che l' hanno costituita.

Ogni operazione verrà effettuata nel pieno rispetto di quello che riteniamo un "MUSEO SOMMERSO".

GERS avrà obbiettivi di ricerca su relitti specifici ed in tempi definiti. Come in tutte le attività di ricerca, le esplorazioni potranno portare a risultati positivi o meno.

Ci auguriamo che le esplorazioni portino spesso all'identificazione della nave , ma non possiamo garantirlo.

GERS, ha individuato in Massimo Bondone il responsabile delle operazioni di esplorazione subacquea.

La sua pluriennale esperienza nel settore e le capacità esplorative maturate con oltre cento immersioni su relitti ad oltre 100 metri di profondità, sarà affiancata da un ristretto numero di subacquei scelti dallo stesso Bondone, attraverso un percorso comune ed un affiatamento del gruppo a quote via via più impegnative.

I nomi dei restanti componenti del GERS saranno comunicati entro breve.

relitti.it fornisce a GERS esclusivamente un supporto di ricerca storica e di immagine.

Le scelte tecniche relative alla logistica, alla programmazione e pianificazione delle immersioni, saranno valutate in assoluta autonomia ed indipendenza, sia da relitti.it che dagli sponsor, nonché dalle didattiche di appartenenza dei singoli componenti del gruppo.

Il primo obbiettivo di ricerca del GERS sarà quello di identificare tre relitti nel golfo di Genova ed a questo scopo sono già state effettuate le prime immersioni , i rapporti saranno disponibili sul sito: www.relitti.it/GERS a partire dal 24 Maggio 2004.

L'aggiornamento del sito sarà settimanale o bisettimanale, compatibilmente alle condizione meteomarine e di sicurezza, al suo interno saranno inseriti rapporti , informazioni oltre a brevi videoclip delle esplorazioni.

Le operazioni di ricerca si concluderanno nel mese di Ottobre 2004 ed i risultati finali saranno resi disponibili sia attraverso il citato sito www.relitti.it/GERS , che attraverso due incontri appositamente organizzati in due differenti città del centro Nord, oltre a una terza data al prossimo EUDI SHOW 2005 di Genova.

A questa iniziativa hanno sino ad oggi aderito, quali sponsor ufficiali:

BEST DIVERS, CFS Centro Foto Sub, DE-OX, DIVER TECHNIC, LAN SERVICE, SAPIO, SOPRAS SUB, UWTech, ZEUXO.

A loro, il nostro più vivo ringraziamento per aver reso possibile l'iniziativa.

A Massimo Bondone ed a tutto il relitti.it - GERS, un particolare ringraziamento per le attività di ricerca che si svolgeranno.

(FONTE: Sergio Pivetta - Gianluca Mirto - www.relitti.it)

 

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LECCE: il primo Centro italiano per la ricerca e il servizio di datazione con il radiocarbonio (4.05.2004)

L'Università di Lecce ha realizzato il primo Centro italiano per la ricerca e il servizio di datazione con il radiocarbonio.

Si chiama CEDAD e dispone di un acceleratore di particelle in grado di effettuare la spettrometria di massa ad alta risoluzione, la stessa tecnica che nel 1989 ha consentito ai laboratori di Oxford, Zurigo e Tucson di datare la Sacra Sindone.

Grazie al CEDAD l'Italia ha finalmente colmato il divario tecnologico con Austria, Francia, Germania, Inghilterra, Olanda, Svizzera, Stati Uniti, Canada, Giappone, Australia, Nuova Zelanda dove da tempo sono operativi Centri di eccellenza simili.

Non è più necessario rivolgersi all'estero per la datazione di oggetti di interesse storico ed artistico o di reperti e siti archeologici.

Le tecnologie innovative del CEDAD consentono un efficiente servizio di datazione con il radiocarbonio su scala internazionale, con pochi milligrammi di materiale, in soli 30 giorni e a costi competitivi.

I campi di ricerca che utilizzano il radiocarbonio come marker sono tanti: dall'Archeologia alle Scienze Ambientali, dalla Geologia alla Medicina Legale, dalla Biologia alla Scienza dei Materiali. Il CEDAD effettua anche analisi dei materiali con tecniche nucleari non distruttive, determinando la composizione e la provenienza dei manufatti.

Il CEDAD collabora con regioni, province, comuni, università, enti di ricerca pubblici e privati, soprintendenze, nuclei di tutela del patrimonio culturale, istituti religiosi. Mette a disposizione le proprie competenze e le tecnologie innovative per la presentazione di progetti riguardanti la datazione, la diagnostica e la valorizzazione del patrimonio culturale del Mediterraneo.

Non esitate a contattarlo per maggiori informazioni o per concordare una visita ai laboratori.

CEDAD - Centro di Datazione e Diagnostica - Dipartimento di Ingegneria dell' Innovazione - Direttore: Prof. Lucio Calcagnile

Università degli Studi di Lecce - c/o Cittadella della Ricerca SS. 7 Km. 7+300 72100 Brindisi - Italia

web: www.cedad.unile.it - Tel. +39 0831/507372 - Fax. +39 0831/507408

(Fonte: Direzione del Centro)

 

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ROMA: Varato il nuovo Codice dei Beni Culturali (1.05.2004)

Il Consiglio dei Ministri del 16 gennaio 2004 ha varato il nuovo codice per i Beni Culturali e Paesaggistici.

A seguito del cambiamento del quadro istituzionale con la modifica del Titolo V della Costituzione è stato necessario aggiornare le norme riguardanti la tutela del patrimonio culturale e paesaggistico nazionale, risalenti al 1939 e parzialmente aggiornate con il Testo Unico del 2000.

Seppur molto contestato, il nuovo codice dovrebbe fornire uno strumento unico per difendere e promuovere il patrimonio culturale coinvolgendo gli Enti Locali e definendo in maniera irrevocabile i limiti dell'alienazione del demanio pubblico, con l'esclusione dei beni di particolare pregio artistico, storico, archeologico e architettonico.

Il cardine attorno al quale ruota il Codice è l'art.9 della Costituzione, in forza del quale la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

All'interno del "patrimonio culturale nazionale", si inscrivono due tipologie di beni culturali: i beni culturali in senso stretto, coincidenti con le cose d'interesse storico, artistico, archeologico etc., di cui alla legge 1089 del 1939, e quell'altra specie di bene culturale, in senso più ampio, che è costituita dai paesaggi italiani (già retti dalla legge 1497 del 1939 e dalla legge "Galasso" del 1985), frutto della millenaria antropizzazione e stratificazione storica del nostro territorio, così ricca e complessa da meritare una protezione a tutto campo.

(da Veneto Archeologico - Adriana Martini)

 

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