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NEWS 03-10
Notizie ed avvenimenti di ottobre 2003
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Per segnalazioni e commenti: venezia @ archeosub.it, per informazioni info@archeosub.it
CAVALLINO-TREPORTI (VE): è scomparso
il prof. Carlo Alvaro Cuchetti, storico del Litorale Nord
(26.10.2003)
Il prof. Carlo Alvaro Cuchetti, paraplegico, docente di materie letterarie ed artistiche, è deceduto all'ospedale di Jesolo, in seguito a lunga malattia.
Avrebbe compiuto 67 anni in dicembre, vissuti in carrozzella a causa della poliomielite contratta da bambino.
Proveniente da Venezia si era inserito nel paese di adozione, e lì aveva iniziato a svolgere lunghe ricerche sul litorale di Cavallino e Jesolo.
Gli appassionati di archeologia subacquea lo ricordano per il suo volume: "La Storia documentata del Litorale Nord", in cui oltre ad aspetti storici prende in considerazioni i ritrovamenti archeologici avvenuti nelle acque lagunari.
(FONTE: il Gazzettino)
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TAORMINA (ME):
un carico di marmi del I-II sec.
d.C. a 60 metri dalla costa
(21.10.2003)
La conferma è arrivata dagli scavi eseguiti dal Nucleo sommozzatori dei carabinieri che ha verificato la reale presenza nel fondale della baia di Villagonia, a circa 60 metri dalla costa e a 30 di profondità, del carico di una nave romana, costituito da pezzi marmorei destinati alla costruzione di un edificio pubblico: un teatro, un tempio, un colonnato.
Si ha così la certezza della localizzazione e, soprattutto, della consistenza, di questo carico di cui era già nota l'esistenza essendo stato individuato nel 1986 ma solo parzialmente esplorato.
E' costituito da 24 colonne in marmo cipollino di Caristo e da 13 blocchi rettangolari in marmo bianco, con venature grigie, provenienti dall'Egeo.
L'imbarcazione quasi certamente proveniva dalla Grecia o dall'Asia minore
La scoperta si associa al carico di colonne colonne e blocchi di marmo verde presumibilmente del II secolo d. C. individuato negli anni '60 sul versante settentrionale di Capo Taormina.
Nel 1999, poi, non lontano dalla spiaggia antistante il Municipio di Giardini Naxos, sono state recuperate due colonne frammentarie in marmo greco-orientale, probabilmente pertinenti a un terzo relitto spiaggiato.
(FONTE: Gazzetta del sud)
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MARE
ADRIATICO: la Croazia si annette unilateralmente metà
dell'Adriatico (13.10.2003)
Il Governo ed il Parlamento di Zagabria hanno deciso unilateralmente di annettersi metà del mare Adriatico proclamando una "Zona economica esclusiva"
(Fonte: La Repubblica)
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MAZARA DEL VALLO (TP): chi
si assume la responsabilità di inviare il Satiro al
Metropolitan Museum (12.10.2003)
L'Istituto di restauro ha detto no alla trasferta a Parigi. Ora vuole il Satiro per esporlo il Metropolitan Museum di New York. E se i rischi sono elevati, come dire no ad una "vetrina" americana?
Per il Satiro in tournée nessuno si assume, però, la responsabilità di dare il nulla osta.
Il Ministero dei Beni culturali avrebbe già voluto portarlo a Parigi in occasione della presenza del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi alla sessione plenaria della Conferenza generale dell'UNESCO. Ma i tecnici hanno detto no.
Ora l'assessore regionale ai Beni culturali della Sicilia vorrebbe «prestarlo» per un mese al direttore del Metropolitan Museum di New York che ha chiesto di poterlo esporre a fine dicembre.
Troppo pericoloso, troppo rischioso, lasciano ancora intendere i tecnici. La statua, la cui struttura è estremamente delicata potrebbe danneggiarsi negli spostamenti, ma "se dovesse essere ritenuta assolutamente inevitabile, diventerebbe necessaria la costante presenza dei tecnici che ne hanno curato il restauro".
Ma quali sono, effettivamente, i pericoli per l'incolumità»
Secondo il Prof. Sebastiano Tusa, responsabile della sezione archeologica della Soprintendenza di Trapani, i rischi sono molto relativi.
"Certo, la statua ha una struttura estremamente delicata, ma è già stata spostata più volte: dall'Istituto centrale di restauro a Montecitorio; da Montecitorio al Campidoglio per la seconda esposizione. Ed infine a Mazara del Vallo.
Per arrivare in America il trasporto è complesso e anche costoso, ma esiste già una struttura apposita che garantisce una certa sicurezza. Certo l'imponderabile non si può prevedere. E muovere un pezzo come il Satiro è di per sé più rischioso che tenerlo fermo a Mazara.
I tempi sono ormai molto stretti. Preparare la trasferta del Satiro a New York richiede un certo tempo e la richiesta del Metropolitan, parla di fine dicembre. Se decisione dovrà esserci, insomma, dovrà essere estremamente rapida. Diversamente il Satiro resterà a Mazara e il Metropolitan Museum resterà un'occasione mancata.
(Fonte: La Repubblica ed. Palermo)
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GELA (CL): si segnala un
terzo relitto nella zona del relitto arcaico "cucito" (12.10.2003)
E appena riemersa la prua della nave greca arcaica per il restauro, che si segnala la presenza di una terza imbarcazione.
Sono stati recuperati alcuni reperti, fra cui un osso umano che si ritiene sia il radio di un individuo giovane.
Oltre al primo relitto scoperto 15 anni fa a 800 metri dalla costa, quello di cui è iniziato il recupero, ve ne è stato un secondo anche questo di età greca (V secolo a.C.) scoperto nel 1990 ad un chilometro ad est dal primo nel qualei sono stati recuperati alcuni materiali tra cui olpette e crateri, uno stilo in legno, noccioli di pesche, prugne, chicchi di grano, ossa di buoi e di polli.
La scoperta risale ad alcuni mesi fa ma la notizia della terza scoperta è trapelata solo ieri con pochi particolari per motivi legati alla sicurezza del reperto stesso e perché si è solo verificata l'esistenza del relitto e la sua posizione.
Il relitto giace non molto lontano dal luogo di ritrovamento dei primi due ma molto più vicino alla spiaggia.
Viene esclusa l'ipotesi di una datazione identica alle altre due navi. Si presume che dovrebbe essere di età più tarda. Troppo presto per fare ipotesi.
(FONTE: La Sicilia ed. Palermo, La Repubblica ed. Palermo)
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REGGIO
CALABRIA: i Bronzi di Riace non si clonano
(12.10.2003)
La sezione distaccata di Reggio Calabria del Tar ha annullato la delibera con cui la Giunta regionale, il 10 giugno dello scorso anno, aveva disposto la riproduzione dei Bronzi di Riace.
La decisione è stata presa da un collegio che ha accolto il ricorso presentato dal Comune e dalla Provincia di Reggio Calabria oltre che da numerose associazioni.
(FONTE: L'Avvenire)
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FORMIA (RM): inaugurato il
Cisternone romano di Formia (11.10.2003)
Inaugurazione del Cisternone Romano di Formia del 1° sec. a.C.
La struttura, a pianta irregolare di 23 metri di larghezza, 70 metri di lunghezza (1.600 metri quadri), 6 metri di altezza, contiene 60 pilastri di 90 cm di lato ed è uno dei pochi esempi dell'alto livello raggiunto dai romani nell'idraulica.
Nota dagli anni '30, è stata recuperata con un intervento durato 5 anni. Per liberarla dai detriti, sono stati sportati seimila metri cubi di terra.
Questa cisterna va ad aggiungersi alla Piscina Mirabllis di Miseno, la «Yerebatan Sarayl» dl Costantinopoli, il serbatoio di Safsah a Cirene, la cisterna di Chieti, le Sette Sale di Colle Oppio a Roma: le meraviglie idrauliche romane del sottosuolo giunte ai giorni nostri.
Negli anni Trenta vi si era calato il podestà di allora, Felice Torretti che aveva visitato anche l'inizio di un cunicolo che dalla cisterna portava l'acqua in esubero verso una seconda cisterna che sorgeva più in basso, in mezzo alle domus. Questo cunicolo però non è stato ancora trovato.
La cisterna veniva alimentata da una falda acquifera proveniente dalla collina di Santa Maria la Noce, una falda poi scomparsa. Dall'Arce l'acqua veniva poi distribuita attraverso una rete interna, con un probabile collegamento col porto Caposele e con la zona delle «Saline».
In questa cisterna non vi è traccia della ricopertura con "coccio pesto". eppure la cisterna tiene ancora oggi, grazie alla perfetta aderenza dei blocchi di tufo accostati gli uni agli altri.
(FONTE: Corriere della sera e Culturalweb)
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VENEZIA: Inaugurato il
centro informativo del Comune sulla salvaguardia di Venezia
(11.10.2003)
Inaugurato il centro informativo sulla salvaguardia e la manutenzione urbana di Venezia e della laguna, la Casa della Laguna, istituito dal Comune e dalla Provincia di Venezia.
Nei locali dell'edificio, situato vicino campo san Zan Degolà, trovano posto una sala con computer da dove si può accedere a schede descrittive della flora e fauna lagunare e ad informazioni sulla legge speciale, una sala per gli incontri e, al piano superiore, la sala lavoro comune degli uffici tecnici, luogo di produzione dell'Atlante ambientale e il centro di riferimento per le analisi di sostenibilità dei piani d'uso del territorio oltre agli uffici amministrativi.
L'obiettivo della struttura è, nel suo complesso, molto ambizioso, perché le informazioni presenti nella casa intendono essere un "rendiconto" ai cittadini dell'attività svolta e un invito agli stessi a partecipare alle decisioni che riguardano la laguna". "Oggi le informazioni sono fruibili solo nella sede dalla Casa della Laguna, ma presto saranno in buona parte messe in rete".
Si potranno, pertanto, consultare i dati, le fonti normative, i risultati di studi specifici, oltre alla rassegna aggiornata del dibattito pubblico sui temi della salvaguardia della laguna.
(FONTE: Il Gazzettino)
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PALERMO:
una nuova Soprintendenza per l'Archeologia subacquea
(10.10.2003).
Gli organi regionali dei Beni Culturali ed il Presidente stesso intendono inserire nella Finanziaria la nascita della "Soprintendenza del Mare" alla quale affidare le competenze delle ricerche di archeologia subacquea nei mari sella Sicilia, attraverso la valorizzazione dell'esperienza dello Scrass (l'istituto regionale di attività subacquee con sede a Palermo).
La soprintendenza sarà in grado di garantire l'enorme patrimonio subacqueo siciliano, del quale il Satiro, la Nave di Gela e altri reperti sono appena la punta.
(FONTE: La Repubblica Ed. Palermo)
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GELA:
sarà recuperato lo scafo della nave cucita (09.10.2003)
Sabato 11 ottobre verrà recuperato uno dei grossi madieri, il più lungo tratto della prua del relitto greco-arcaico del del 500-480 a.C.; il resto verrà recuperato a maggio del 2004
Scoperto nel 1988 nei fondali di Gela, il relitto di nave greco arcaica presenta un'antichissima tecnica di costruzione. E' una nave realizzata cucendo le varie parti che la compongono.
A conclusione della sesta campagna di scavo subacqueo condotta dalla Soprintendenza di Caltanissetta è stato recuperato un ricco ed abbondante carico commerciale composto di ceramiche, tripodi in bronzo, canestri ed arule fittili
Il madiere è lungo 21 metri e largo 6,50 metri e sarà subito sottoposto alle complesse e delicate operazioni di restauro e consolidamento del legno.
Il recupero sarà accompagnato dalla presentazione da parte dell'assessorato regionale ai Beni Culturali e la Soprintendenza di Caltanissetta dell'emporio arcaico di Bosco Littorio, il luogo dove venivano smistate le merci provenienti dalla Grecia e dall'esposizione dei più recenti ritrovamenti.
L'emporio è costituito da ambienti in mattoni crudi alti due metri e 70 e dotati di porte e finestre. Alcuni anni fa questi ambienti hanno restituito le tre arule fittili di Bosco Littorio esposte a Montecitorio, al Louvre a Cleeveland e Tampa negli States. In questi mesi sono affiorati nuovi ambienti dell'emporio ed inediti reperti archeologici.
(Fonte: La Sicilia Ed, Palermo)
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GENOVA:
pronta la galea del XVII secolo per il Museo del Mare.
(08.10.2003)
La nave è pronta nel Cantiere Lowyck di Ostenda, in Belgio, dove è stata costruita.
Il lavoro, eseguito dall'architetto navale Franco Giorgetti, è il risultato di una ricerca di tre anni curata dallo storico Giovanni Carosio.
La galea costituirà l'attrazione di uno degli angoli più suggestivi di Genova 2004, nell'ambito delle esposizioni che la vedrà capitale europea della cultura. Sarà infatti sistemata nel quartiere genovese di Galata, all'interno del nuovo Museo del Mare e della Navigazione che sta sorgendo sulla darsena portuale dove esisteva, nel XVI secolo, l'arsenale della Repubblica. Lo stesso che venne utilizzato da Andrea Doria come centro logistico per la sua flotta e dove venivano tirate a secco durante l'inverno le galee, per poi tornare in mare in occasione della Pasqua.
Quella in arrivo a Genova è lunga 40 metri, ha un albero di maestra alto 20 metri a cui è fissata una lunga antenna che sostiene una vela latina di 750 metri quadrati, che chiamavano il bastardo.
Porta 26 banchi di voga e ogni remo era lungo 11 metri, pesante 60 chili e veniva manovrato da cinque uomini che vogavano generalmente seduti. Per navigare più veloci era necessario vogare in piedi.
Ospitavano fino a 350 persone e a bordo c'erano 140 barili dl vino, 20 di aceto, mezza tonnellata di olio, una tonnellata e mezzo di formaggio, una tonnellata di carne salata, 50 barili di sardine, 6 di tonno, 4 di aringhe, 192 barili d'acqua.
21 tonnellate di gallette servivano invece per il cibo quotidiano dei galeotti, per dare 1.800 calorie delle 8 mila necessarie per lo sforzo a cui erano sottoposti.
La camera di poppa era riservata per i capitani, per i gentiluomini, per i passeggeri e per altre persone di rispetto. A bordo vi erano anche il cappellano e lo scriba.
La partenza è fissata da Ostenda per il 15 ottobre. L'arrivo a Genova è previsto nel giro di due settimane al massimo. La galea sarà trasferita a Genova via mare, sul ponte della nave olandese Anet, smontata in quattro parti, per poter entrare nel museo che ha uno spazio di manovra di soli 13 metri. I banchi dove sedevano i vogatori, la "carrozza" viaggeranno invece in un container.
A Genova i quattro pezzi dovranno essere messi insieme: un lavoro che richiederà da novembre, per tre mesi, una squadra di cinque persone. Bianco per la carena, rosso aragosta per la parte emersa: questi saranno i colori con cui sarà dipinta.
(FONTE: Il secolo XIX, il Corriere della Sera)
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VENEZIA:
Il nuovo museo di San Marco (7.10.2003)
Nuovo museo a San Marco che si chiamerà "Museo di San Marco"
Uno spazio espositivo di un migliaio di metri quadrati all'interno del quale hanno trovato posto eccezionali "pezzi" storici, dalla Quadriga originale alle "cassine" e a preziosissimi quanto rari arazzi.
I reperti museali sono esposti in due aree e cioè tra quello ormai esistente nella Basilica che ospita tra l'altro gli originali della splendida antica quadriga (i quattro cavalli esposti sopra l'entrata principale della Basilica sono delle copie) e quello ché è stato ricavato all'interno del palazzo patriarcale nel Salone dei Banchetti dove sono state approntate le teche per i preziosissimi reperti.
Fra questi le "cassine", che sono i più antichi resti dei trecenteschi mosaici del Battistero della facciata sud della Basilica che necessitarono di un radicale intervento di restauro, durato una decina di anni, promosso tra il 1865 e il 1875.
Nel palazzo patriarcale sono esposti gli arazzi e anche due "paliotti", quegli arazzi regalati dai dogi alla Basilica che a quel tempo. veniva considerata la cappella del signore della Serenissima, più unici che rari.
Fra i pezzi unici anche cinque antichissimi tappeti del primo '400, e i "cartoni" sui quali lavorarono i mosaicisti della Basilica. Splendidi dipinti sui quali venivano stese le pietre dorate e colorate che poi venivano cementate su archi e volte della Basilica. Cartoni anche secenteschi dove si possono notare influenze michelangiolesche e che rappresentano delle vere opere d'arte. Le due parti del nuovo museo sono collegate da un ascensore appositamente costruito per la bisogna. In occasione dell'inaugurazione è stato pubblicato anche un prezioso catalogo.
(Fonte: Il Gazzettino)
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VENEZIA:
ecosonda a bassa frequenza per scoprire ciò che si nasconde
nei fondali della laguna. (05.10.2003)
Il CNR di Venezia in collaborazione con l'Istituto di acustica del Cnr di Roma sta sperimentando un metodo di ricerca che sta dando buoni frutti mediante l'utilizzo di un'ecoscandaglio a bassa frequenza (30kHz) che penetra i sedimenti fini e rileva le differenze di densità degli strati ed un software che interpreta le differenti risposte alla riflessione.
La ricercatrice Silvia Cavazzon è pioniera di questa realtà applicata al sondaggio dei fondali della laguna e spiega che le tracce rilevate possono avere varie cause: una linea convessa, per esempio, potrebbe anche essere la chiglia capovolta di un'imbarcazione, linee a "u", residui di paleoalvei, antichi canali oggi sepolti.
Si riteneva che l'ecosonda si potesse utilizzare con profitto solo per le grandi profondità o, al contrario, per la lettura superficiale dei fondali. Non è così.
Con questo nuovo metodo d'indagine alla frequenza di 30 KHz si potranno mappare estese superfici di laguna sotto il livello del fondo, riservando l'intervento del geologo e dell'archeologo a una fase successiva.
Fino a oggi strumentazione e metodo sono stati testati e messi a punto in zone della laguna che già si conoscono particolarmente ricche di strutture sepolte.
Il metodo è a punto ora per essere utilizzato su nuove aree.
(Fonte: IL Gazzettino)
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SCIACCA:
un carico di anfore romane a trecento metri dalla riva
(03.10.2003)
E' stato scoperto a trecento metri dalla costa di Sciacca un carico di anfore di età romana.
Lo hanno localizzato i militari dell'ufficio circondariale marittimo. Seicentododici pezzi, frammenti di anfore e vasi, sono stati consegnati alla Soprintendenza ai beni culturali di Agrigento.
La Soprintendenza al servizio per le ricerche archeologiche sottomarine di Palermo ha chiesto una relazione sul ritrovamento per decidere l'eventuale avvio di una campagna di scavo per il recupero di tutto il carico.
Questa zona si trova a circa un miglio dal tratto di mare in cui è stato individuato il relitto di un'imbarczione di epoca romana, e dove è già stata fatta una campagna di scavi.
(Fonte: Giornale di Sicilia)
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CIRENAICA
(Libia): si cerca un'imbarcazione carica di cannoni
(03.10.2003)
L'Istituto di Attività Subacquee di Palermo e il Dipartimento delle Antichità della Libia, stanno per riprendere l' indagine archeologica subacquea finalizzata alla ricerca nel Golfo di Ra's Al Hilal, in Cirenaica, del relitto di una nave da guerra del Seicento, una imbarcazione contenente numerosi cannoni, forse 40, e notevoli quantità di suppellettili giacenti su un fondale di 20 metri.
Dalle prime indagini eseguite si tratterebbe di una nave da guerra cristiana, forse un galeone, forse di nazionalità spagnola forse veneziana dalla quale e' stata recuperata una campana che reca una data: il 1698, l' effige di un prelato seduto su un trono e di Cristo in croce.
Il ritrovamento è avvenuto in occasione dell'installazione di vasche per l'allevamento del pesce da parte di una società appartenente ad un figlio di Ghedafi, Saif.
Ora a parlare saranno le riceche subacquee.
(Fonte: ANSA, Secolo d'Italia, Giornale di Sicilia Ed. Palermo, La Repubblica Ed. Palermo)
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SANTA MARINELLA (RM):
costituito il Centro Studi
Marittimi presso il Museo Civico, al Castello di Santa
Severa.
(02.10.2003)
Si è costituito, presso il Museo civico archeologico di Santa Marinella, nel Castello di Santa Severa ( Rm ), il Centro Studi Marittimi del Museo civico.
Ne fanno parte, come enti istituenti, il Comune di Santa Marinella, il Gruppo Archeologico del Territorio Cerite. il Museo civico.
La direzione scientifica del Centro Studi Marittimi è composta da Flavio Enei, direttore del Museo Civico, Giuseppe Fort, archeologo subacqueo e direttore del settore di archeologia marittima e navale e Stefano Giorni, archeologo subacqueo e direttore del settore di archeologia costiera e portuale.
Il centro si avvale già della collaborazione di ricercatori ed assistenti, con preferenza per persone che risiedano od abbiano interessi scientifici e culturali nel territorio pyrgense-cerite.
Il progetto di ricerca archeologica subacquea " Pyrgi sommersa ", in essere dal 1999 e che ha portato, sui fondali antistanti i santuari etruschi di Pyrgi e il Castello di Santa Severa, all'individuazione di circa 80 siti, entra a fare parte dei progetti del Centro Studi Marittimi.
Scopi del centro sono :
La sede operativa del Centro Studi Marittimi è il Castello di Santa Severa.
Per ulteriori informazioni, contattare i seguenti recapiti : Museo civico di Santa Marinella &endash; 0766/570077 &endash; muspyrgi@tiscali.it
Giuseppe Fort &endash; 335/6498198 &endash; bepifort@hotmail.com - Stefano Giorni &endash; 339/2780397
(FONTE: Centro Studi Marittimi del Museo civico di Santa Marinella)
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BASCHI
(TR): Ritrovato l'antico porto fluviale di Pagliano sul Tevere
(2.10.2003)
La Soprintendenza Archeologica per l'Umbria in collaborazione con la Scuola di Etruscologia ed dell'Italia Antica ha ritrovato l'antico porto fluviale di Pagliano lungo il Tevere.
L'impianto portuale poteva contare su una serie di ambienti destinati sia alla lavorazione delle merci che vi giungevano sia al successivo smistamento.
Gli scavi hanno riportato in superficie un probabile quinto molo del porto, una canaletta di accurata costruzione lunga circa 30 metri, una serie di ambienti al livello delle fondazioni.
Si sono rinvenute anche 23 monete romane di bronzo e una d'argento databili in uno spazio temporale che va dall'età augustea a quella costantiniana, ceramica comune, vetri, tessere di mosaico e anfore.
L' insediamento portuale fa pensare ad un' attivita' commerciale fluviale che abbracciava un'area da Arezzo fino a Chiusi.
Nei prossimi giorni prendera' il via la quarta campagna di scavo finanziata con i fondi ordinari del ministero per i beni e le attivita' culturali nell'area a ridosso del Paglia dove si è rinvenuta una quantita' considerevole di macine da mulino.
Altri saggi di scavo saranno aperti per verificare la presenza di zone di culto e di centri per la produzione di ceramiche.
Entro la fine dell'anno saranno migliorati gli accessi alla zona per renderla fruibile al pubblico con il restauro delle zone più deteriorate, la creazione di percorsi di visita e la dotazione di informazioni illustrative.
Per informazioni: Comune di Baschi Piazza del Comune, 1 - Tel. 0744957225 Fax 0744957333
(Fonte: CulturalWeb)
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