www.archeosub.it

NEWS 03-09

Notizie ed avvenimenti di settembre 2003

News
Venezia e isole
Legislazione
Corsi & Convegni
Links
Architalia
Lavoro
Tecnica
Archeoforum
Federazioni
Triveneto - Adriatico
S.O.S.
F.A.A.V.
Archeopolis - servizi

Translate with Babel Fish:  

Per segnalazioni e commenti: venezia @ archeosub.it, per informazioni info@archeosub.it

 

 

 VENEZIA: scompaiono gli antichi "squeri" (30.09.2003)

Una scheda a cura del giornalista Silvio Testa pubblicata sul Gazzettino fa riflettere.

"Degli squeri ormai restano solo le mura.

Piano piano, gli squeri veneziani stanno scomparendo, con lo scomparire delle attività produttive che vi si praticavano. Restano le strutture murarie, restano magari le "tese", ma gli scali, i "sògèri" che sono la caratteristica unica e imprescindibile degli squeri, sono stati i primi ad essere cancellati, per essere sostituiti da rive più utili alle attività di rimessaggio o di edilizia che nei cantieri hanno sostituito le antiche produzioni. È successo allo squero Tramontin della Giudecca e, poi, nel 1999, nello squero di Daniel Bonaldo agli Ognissanti. Qui, addirittura, è stata la Commissione di Salvaguardia a imporre la scelta, con il placet della Soprintendenza! Del resto, che la Soprintendenza su questo fronte sia stata non diciamo disattenta, ma cieca e sorda, lo dimostrano le successive vicende degli squeri dei Muti, sull'omonimo rio, e Battistin, ai servi, dove se qualcosa si è ottenuto è stato solo per la mobilitazione dei cittadini e dei giornali. Lo squero dei Muti si è salvato almeno nel suo aspetto esterno, dopo che un milanese voleva trasformare il "sògèr" in un giardino, ma con un escamotage la ditta ora proprietaria dello squero Battistin ha eliminato lo scalo, coprendolo con una palizzata di legno che le ha consentito ugualmente di ottenere il risultato sperato.

La Soprintendenza non ha mai vincolato gli squeri, tutelati con norme generiche, ma del resto quanto sta avvenendo a San Trovaso dimostra che anche un vero e proprio monumento nazionale non è per questo garantito da manomissioni."

(Fonte: Il Gazzettino)

 

Ritorna all'indice generale del 2003

 

www.archeosub.it

 

 RAGUSA: relazione corso d'introduzione all'archeologia subacquea realizzato dal Centro Subacqueo Ibleo Blu Diving (30.09.2003)

Organizzato da questa associazione in collaborazione con la Soprintendenza BB.CC.AA. di Ragusa, del Museo Archeologico Regionale di Camarina, dal Servizio per il Coordinamento Archeologico della Ricerche Sottomarine ( SCRAS ) della Regione Sicilia e dalla UISP Lega Sub Sicilia, si è svolto il corso d'introduzione all'archeologia subacquea nei giorni 19/20/21 settembre 2003, presso il Museo di Camarina, cui hanno partecipato 10 docenti e 32 corsisti.

Seguendo il programma stabilito, attraverso le lezioni teoriche e pratiche, gli allievi hanno raggiunto le finalità prefissate e cioè una più approfondita conoscenza dei problemi legati all'archeologia, acquisendo gli strumenti tecnici di osservazione, studio ed intervento per favorire una corretta difesa tutela e fruizione del patrimonio culturale sommerso in collaborazione con le strutture preposte.

Per la parte pratica si sono visitati il Museo per la sezione subacquea e le varie tipologie di anfore ed ancore, mentre vari siti di approdi antichi e di strutture portuali sommerse sono stati visitati lungo la costa, a Punta Braccetto , a Punta Secca, a Caucana.

Autorizzati dalla Soprintendenza BB.CC.AA. di Ragusa, assieme allo SCRAS, ed all'équipe della nostra associazione, si è effettuato il rilievo topografico subacqueo del sito dei cannoni di epoca antica da noi segnalatati questa estate.

I corsisti hanno così potuto mettere in pratica, in situ, le procedure da adottare quando si incontrano reperti di interesse archeologico e precisamente:

a) non asportare per non decontestualizzare il sito;

b) prendere il punto a mare;

c) segnalare entro 24 ore la scoperta alla Soprintendenza o al Sindaco o alle Forze di Polizia.

A conclusione delle tre giornate sono stati consegnati gli attestati di frequenza a tutti i corsisti.

Il Presidente: Maurizio Buggea

Per informazioni Centro Subacqueo Ibleo Blu Diving, via Garibaldi, 84 97100 Ragusa TEL.FAX 0932227630 CELL. 3383498441 - e.mail : buggea.maurizio@tiscali.it

(FONTE: Centro Subacqueo Ibleo Blu Diving)

 

 

Ritorna all'indice generale del 2003

 

www.archeosub.it

 

PROCIDA (NA): approdi micenei identificati a sei - sette metri di profondità (29.09.2003)

Durante l'ultima campagna di ricerche condotte dal Prof. Claudio Mocchegiani Carpano del Ministero per i Beni e le Attività Culturali presso l'isola di Procida, sono stati rinvenuti magazzini e alcune grotte che potevano servire come antichi laboratori-magazzino per lavorare i tonni pescati dalle locali tonnare sono stati rinvenuti attorno all'intero periplo dell'isola.

Nel corso delle ricerche sono anche individuati alcuni approdi usati dai mercanti Micenei nel corso dei secoli XVII e XVI a.C. per l'approvvigionamento del bronzo oggi sommersi a causa del bradisismo.

Ci sono, infatti, due livelli.

Un livello tra i 10 ed i 20 metri di profondità riferibile ad età pre e protostoriche con siti localizzati nel Golfo del Genito, tra Vivara e S. Margherita, con grotte, sorgenti di acqua dolce, scale di accesso, una grande area portuale naturale, l'approdo miceneo.

Il secondo livello si colloca a sei metri di profondità e ad esso sono riferibili numerose banchine di ormeggio, collegate con aree di lavoro relative alla pesca del tonno.

I manufatti sono stati ricavati scavando direttamente nel tufo. Alcuni sono lunghi anche 17 metri con una superficie di 40 metri quadri, attrezzati con alcune bitte di ormeggio e nei quali si vedono ancora i solchi delle gomene nella roccia.

Sono stati trovati nove siti.

Oltre che attorno a Vivara, si trovano in località Punta Solchiaro, nella Baia del Caraugrio, in località Fiumicello, a Punta Pioppeto, a Punta Pizzaco.

Attualmente sono in corso gli studi per confrontare quanti scoperto con i siti similari individuati, già da tempo, lungo le coste della Sicilia e della Calabria a Zambrone, Vendicari e Portopalo.

La campagna 2003 è stata condotta con l'indispensabile supporto logistico dei subacquei del Nucleo carabinieri di Napoli e della Capitaneria di Porto di Procida.

/Fonte: CulturalWeb e Il Mattino)

 

 

Ritorna all'indice generale del 2003

 

www.archeosub.it

 

PALERMO: recuperati due reperti al largo del porto di Porticello (27.09.2003)

Due reperti risalenti con ogni probabilità a circa duemila anni fa sono stati rinvenuti al largo del porto di Porticello, nel palermitano.

Il primo è un vaso databile al periodo in cui la colonia punico-greco-romana di Solunto era una citta' fiorente. L' altro è un' anfora olearia, alta un' ottantina di centimetri parzialmente integra in quanto manca la parte inferiore di quasi 2000 anni fa che pure potrebbe provenire dall' artigianato di Solunto.

I due reperti. così come numerosi altri frammenti ritrovati in fondo al mare, sono temporaneamente custoditi negli uffici della capitaneria di Porticello.

(Fonte: ANSA)

 

Ritorna all'indice generale del 2003

 

www.archeosub.it

 

 VENEZIA - Scoperto un relitto di una cannoniera datata tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento (23.09.2003)

Un importante relitto di una cannoniera, datato tra il Settecento e l'inizio dell'Ottocento, è stato scoperto alla bocca di porto di Malamocco spostato in direzione sud a sette metri di profondità

Il "Relitto dei Cannoni", come è stato chiamato, è stato individuato dal Consorzio Venezia Nuova mentre eseguiva le opere preliminari al Mose, il sistema di dighe mobili che dovrà difendere Venezia dall'acqua alta.

Si tratta del terzo ritrovamento, dopo quelli del "Relitto dei Tubi" e del "Relitto delle Ceppe", due imbarcazioni di epoche più recenti rinvenuti sempre nei pressi della bocca di Malamocco.

La nave sembra sia colata a fondo mentre cercava di imboccare il porto, a causa di forti venti di scirocco. Ha una lunghezza di circa 40 metri. Diversi i reperti in ferro accertati, tra cui cannoni di oltre 3 metri di lunghezza e numerosissime palle di cannone, alcune spade e attrezzature di bordo.

Tutto quello che era al momento recuperabile, nei dieci metri di nave liberati dalla sabbia, è già stato raccolto. Ora il reperto sarà messo in sicurezza con una palizzata che consentirà di proseguire i lavori. Nel frattempo si cercherà tra gli archivi per individuare la nave e la sua provenienza.

(Fonte: Il Gazzettino)

 

 

Ritorna all'indice generale del 2003

 

 

www.archeosub.it

 

 TRAPANI: in costruzione una copia di un'imbarcazione romana (23.09.2003)

Tra poco più di un anno sarà terminata la ricostruzione di una imbarcazione romana realizzata con le tecniche dell'epoca ed è prevista la traversata fino a Cartagine.

E' il progetto che sta realizzando la facoltà di Conservazione dei Beni culturali dell'Università di Bologna, sedi distaccate di Ravenna e Trapani, appunto, dove è stato istituito uno specifico indirizzo in archeologia navale della durata di tre anni.

(FONTE: Giornale di Sicilia ed. Palermo)

 

 

Ritorna all'indice generale del 2003

 

www.archeosub.it

 

CROAZIA: prima spedizione italiana al relitto della corazzata austro-ungarica Santo Stefano (21.09.2003)

Prima spedizione italiana al relitto della corazzata austro-ungarica K.u.K. "Szent Istvan" (Santo Stefano) affondata il 19 giugno 1918 dai Mas italiani comandati dal capitano di Corvetta Luigi Rizzo.

Oggi il relitto è sotto la tutela del Governo della Repubblica di Croazia. A luglio, la "International association of nitrox and technical divers" ha ottenuto il permesso di compiere una spedizione ufficiale sul relitto. Per la prima volta otto subacquei italiani, guidati da Fabio Ruberti, hanno esplorato l'enorme relitto della Marina asburgica.

(Fonte: "Famiglia Cristiana")

 

Ritorna all'indice generale del 2003

 

www.archeosub.it

 

 GENOVA: nasce la prima Scuola di Robotica italiana (15.09.2003)

Fondatori della scuola, l'ing. Gianmarco Veruggio, la sua assistente Fiorella Operto e l'ing, Riccardo Bono,

L'ing. Gianmarco Veruggio, ingegnere elettronico, già nel 198 aveva fondato a Genova il RobotLab, il reparto di Robotica della sezione ligure del CNR-ISSIA.

Scopo della nuova Scuola è lo sviluppo di sistemi robotici intelligenti, la cui abilità nel muoversi in ambienti ostili, quali i fondali del Mare di Ross in Antartide o le macerie di un terremoto.

Secondo l'ingegner Veruggio,"tutte le macchine che l'uomo utilizzerà in questo secolo saranno dei robot, ossia delle macchine con un'intelligenza dentro", a prescindere che abbiano sembianze più o meno antropomorfe.

Nella, società ultra tecnologica che ci attende al varco, sarà quindi una necessità primaria, poter disporre di scienziati preparati in grado di sviluppare alter ego

meccanici dell'uomo. Dei robot appunto.

Ecco allora la nascita della prima Scuola di Robotica italiana http://www.scuoladirobotica.it .

/Fonte: "La Repubblica - affari e finanza")

 

Ritorna all'indice generale del 2003

 

www.archeosub.it

 PANAREA (isole Eolie): numerose anfore romane rinvenute davanti al porto di Panarea (13.09.2003)

Una decina anfore di epoca romana, forse del secondo secolo a.C., sono state rinvenute nei fondali di Panarea ad appena quindici metri di profondità, nella zona antistante il porto.

Alcuni sommozzatori hanno, individuato le anfore in ottimo stato di conservazione il che fa ritenere probabile anche la presenza del relitto della nave a pochi metri di profondità sotto la sabbia (particolare che avrebbe consentito una migliore conservazione delle anfore, le quali non presentano crepe o incrostazioni di calcare).

La scoperta sarebbe «dovuta» alle ancore delle imbarcazioni dei turisti che raschiando continuamente i fondali, in quel punto di modesta profondità, hanno fatto riemergere i reperti.

Si attendono ora ricerche più approfondite per poter verificare l'effettiva consistenza del ritrovamento

(FONTE: Giornale di Sicilia ed Palermo, La Sicilia ed. Palermo)

 

Ritorna all'indice generale del 2003

 

www.archeosub.it

 

  NEWCASTLE (GB): un'area sommersa con due siti di età mesolitica nel nord est dell'Inghilterra (12.09.2003)

E' il più antico sito archeologico sommerso fino ad oggi scoperto davanti alle coste della Gran Bretagna.

Il ritrovamento è avvenuto, per puro caso: un'archeologa mentre seguiva un corso di sub davanti al porto di Newcastle, nel nord-est dell'Inghilterra, ha notato molti pezzi di selce, sul fondo del mare a circa 8 metri di profondità.

In particolare gli oggetti rinvenuti includono una pietra utilizzata per lavorare le lame dei coltelli, vari oggetti taglienti e la punta di una lancia.

Secondo gli esperti, si tratta della prima prova concreta dell'esistenza - in quello che oggi è il mare del Nord - di insediamenti umani durante l'età mesolitica, 5.000-10.000 anni fa, prima dell'innalzamento del livello del mare.

Fino ad ora, gli archeologi conoscevano un solo insediamento mesolitico, scoperto nelle acque della Manica, davanti a Southampton, nel Sud dell'Inghilterra.

L'area individuata contiene due siti: il primo situato a fior d'acqua alla fine di una massa rocciosa risalente all'inizio del periodo mesolitico (tra 8.500 e 10.000 anni fa), l'altro - a circa 100 metri di distanza e circa 500 metri dalla costa - che viene fatto risalire alla fine del mesolitico (cioè tra 5.000 e 8.500 anni fa).

(Fonte: CulturalWeb)

 

Ritorna all'indice generale del 2003

 

www.archeosub.it

 

 INTERNET : musei scientifici on line (11.09.2003)

E disponibile in rete la più completa guida pubblica dei musei scientifici italiani, che comprende 400 schede. E accessibile gratuitamente collegandosi al sito ulisse.sissa.it.

Si chiama «Scienza e gita» il catalogo dei musei italiani dedicati ai luoghi della scienza aperti al pubblico: acquari, centri didattici, giardini botanici e zoologici, mostre, musei della tecnica, naturalistici e scientifici, osservatori astronomici, planetari, science center.

Sono in via di inserimento anche le notizie su parchi naturalistici e riserve naturali, se attrezzati con centri visita.

(FONTE: La Nazione)

 

Ritorna all'indice generale del 2003

 

www.archeosub.it

 

NORD CAROLINA (USA): ritrovata una nave che si pensa sia stata abbordata dal pirata Barbanera (10.09.03)

Una nave ritrovata al largo della Nord Carolina potrebbe essere l'ultima preda del pirata Barbanera. Gli archeologi sono al lavoro per ricostruire la storia del relitto ritrovato nel braccio di mare 41 Ocracoke. E proprio il luogo a far pensare all'ipotesiche la nave sia l'ultima "vittima~ del pirata.

Fonte: Il Gazzettino

 

 

Ritorna all'indice generale del 2003

 

 

www.archeosub.it

 LODI: diatriba sulla piroga: divergenze tra soprintendente e archeologi sul trattamento conservativo (01.09.2003)

Per ora sembra che l'archeologa dott.ssa Saronio che aveva nesso il monossile in una vasca piena d'acqua ci abbia rimesso il posto di lavoro.

Il Soprintendente non considera il monossile un elemento di valore archeologico e ha dato disposizioni di licenziare l'archeologa e di estrarre la piroga dall'acqua affinché si asciughi.

Fonte: Cittadino di Lodi)

 

Ritorna all'indice generale del 2003

 

News
Venezia e isole
Legislazione
Corsi & Convegni
Links
Architalia
Lavoro
Tecnica
Archeoforum
Federazioni
Triveneto - Adriatico
S.O.S.
F.A.A.V.
Archeopolis - servizi
 

 

Per segnalazioni e commenti: venezia @ archeosub.it, per informazioni info@archeosub.it


www.archeosub.it